LUSSEKATTER - PANINI DI SANTA LUCIA

Da sempre osservo sui libri questi splendidi panini dalla forma insolita, ma non ero ancora riuscita a farli o meglio ad inserirli nella tradizione di casa..
Inizio con lo scusarmi perchè questo post doveva uscire qualche giorno fa, ma aimè, il mio lavoro "vero" da mamma non me lo ha permesso, per cui siate clementi...siete ancora in tempo a farli sono ottimi per tutte le feste natalizie.
Questi panini sono una tradizione del Nord, principalmente svedese, arrivati dalla Germania...la leggenda narra che nel XVII secolo il diavolo andasse in giro a spaventare i bambini nella notte nelle vesti di gatto ( che notoriamente vede anche al buio). Gesù bambino divideva con i bambini questi panini che essendo gialli come la luce di una candela servivano a tenere lontano le tenebre..
È  proprio per questo che i panini sono gialli di zafferano a ricordo di una candela accesa e vennero ben presto associati al culto di Santa Lucia, santa bambina, legata alla luce e alla vista.
In Svezia sono i dolci che danno il via alle feste natalizie e rappresentano l'avvicinarsi del solstizio d'inverno e quindi da lí in poi del riallungarsi delle giornate, una sorta d'augurio di luce nei confronti dell'arrivo della primavera ancora lontana.
Nelle famiglie svedesi, spesso il 13 dicembre, la bambina più piccola veste un copricapo di candele accese e porta piccoli doni agli altri bambini.
La loro forma a S arrotolate, dove dentro ad ogni vortice viene inserito un acino d'uva passa, ricorda proprio due piccoli occhi luminosi.
In onore di figlia e suocera questi piccoli occhi entreranno a far parte della nostra tradizione, in fondo c'è sempre bisogno di un pò di luce in più, anche solo per preparare i nostri cuori all'arrivo del Natale.
La tradizione vorrebbe una pasta brioche al burro, con una piccola aggiunta di panna, ma io le ho alleggerite un pò, giusto per poterne mangiare a volontà..

INGREDIENTI:

- 450 gr farina semi integrale
- 12 gr lievito di birra fresco
- 100 gr acqua tiepida
- 100 gr latte
- 90 gr zucchero di canna cristallino
- 70 gr olio di semi
- 2 cucchiai di yogurt al naturale
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di zafferano in polvere
- 4 ott di olio essenziale di Arancio dolce Do terra
- 1 manciata di uvetta

Glassatura:
- 1 cucchiaio di sciroppo di riso
- 2 cucchiai d'acqua

Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida  con un pizzico di zucchero e lasciate riposare una decina di minuti.
Nella ciotola della planetaria o in una ciotola normale, pesate la farina, il sale e lo zucchero.
Sciogliete lo zafferano nel latte e aggiungete l'olio, lo yogurt e l'olio essenziale.
Iniziate ad incorporare alla farina il lievito e gli ingredienti liquidi, iniziate ad impastare cercando di portare l'impasto dall'esterno verso l'interno se procedete a mano, altrimenti lavorate con il gancio a uncino a velocità minima finchè non otterrete un impasto liscio e morbidissimo.
Trasferite su un piano di lavoro e fate un paio di giri di pieghe circolari, prendete i lembi esterni dell'impasto e portateli verso il centro, poi girate la palla di 45 gradi e ripetete, andate avanti cosí per un paio di giri completi. Questo aiuterà la lievitazione della vostra brioche.
Rimettete nella ciotola pulita e leggermente unta, sigillate con la pellicola e lasciate lievitare finchè non raddoppia di volume, serviranno almeno un paio d'ore.
Mettete l'uvetta a bagno in un pò d' acqua calda, quando sarà morbida strizzatela e mettetela da parte.
Rivestite di carta forno una leccarda.
Trasferite l'impasto sul piano di lavoro e dividetelo in circa quindici pezzi, diciamo della grandezza di una pallina da golf, ricavatene altrettanti serpentelli lunghi circa 20/25 cm, leggermente appuntiti alle estremità, arrotolateli a formare i panini e infilate al centro di ogni chiocciola un acino di uva passa (abbiate cura di spingerla in profondità altrimenti in cottura salterà fuori).
Lasciate lievitare per 20/30 minuti, intanto preriscaldate il forno a 220 gradi.
Spennelate con lo sciroppo di riso sciolto in acqua e cuocete per 15/20 minuti.